IL PROGETTO CAPSUS A FIRENZE: IERI, IL QUARTO SEMINARIO TRA PAC 2023-2027, STRATEGIE FARM TO FORK E BIODIVERSITÀ 2030

IL PROGETTO CAPSUS A FIRENZE: IERI, IL QUARTO SEMINARIO TRA PAC 2023-2027, STRATEGIE FARM TO FORK E BIODIVERSITÀ 2030 E LA NECESSITÀ DI UN SOSTEGNO STRUTTURALE PER LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE, SOCIALE ED ECONOMICA DAL CAMPO ALLA TAVOLA

Ieri, presso l’aula magna della Scuola di agraria dell’Università degli Studi di Firenze si è tenuto il seminario “PAC 2023 – 2027 e agroecologia: come rendere la filiera agroalimentare protagonista del Green deal europeo” , il quarto appuntamento tematico realizzato nell’ambito di CAPSUS – the Common Agricultural Policy toward SUStainability , progetto finanziato dal programma IMCAP dell’Unione Europea. Dal 1 settembre del 2021 al 31 agosto del 2022, il progetto ha messo in calendario una serie di iniziative in tutte le Regioni d’Italia con l’obiettivo di aumentare il livello di conoscenza rispetto ai benefici della Politica Agricola Comune in ambito socio-economico e ambientale e di promuovere il consumo sostenibile, in particolare tra i giovani che vivono nelle aree urbane. Con la tappa fiorentina, si è aggiunto un ulteriore tassello al dibattito rispetto alle modalità con cui la nuova PAC riuscirà a fare fronte alla sfida climatica e al suo sostegno alla strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030.

“Le strategie “Biodiversità 2030” e “Farm to Fork” – ha dichiarato Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente e Senior Expert del progetto CAPSUS – ci indicano la strada da seguire. Per raggiungere gli obiettivi auspicati, sia a livello nazionale che europeo, serve però un maggiore impulso e un più forte sostegno degli attori in campo. Il Green deal europeo è ambizioso e, con lui, devono esserlo anche gli strumenti a disposizione degli agricoltori, a partire dalla PAC. A oggi, le risorse a loro destinate sono insufficienti e non consentono di puntare sulle innovazioni tecnologiche necessarie per fare fronte all’emergenza alimentare dovuta alla crisi climatica, puntando anche al recupero dei saperi tradizionali. Occorre non perdere di vista target quali la riduzione della chimica dettati dalle strategie europee e favorire significativamente l’agricoltura biologica, anche alla luce della recente approvazione della legge dedicata al settore. In questo ambito, la Toscana può rappresentare un laboratorio e un modello per l’intero Paese. Una nuova prospettiva in agricoltura è possibile e – ha proseguito Gentili – in alcuni casi è già presente. A dimostrarlo ci sono alcune delle realtà più illuminate della filiera agroalimentare della Penisola. L’agroecologia può davvero rigenerare i nostri sistemi alimentari e le comunità, rigorosamente al servizio della transizione ecologica. Le istituzioni si attivino affinché vi sia un sempre maggiore, più concreto e strutturale sostegno alle pratiche che hanno un impatto positivo sull’ambiente e sul clima, sulle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori, sulla salute delle consumatrici e dei consumatori e sul benessere degli animali, tenendo così insieme la sostenibilità ambientale e quelle sociale ed economica.”

“Coltivare la biodiversità e l’innovazione non è solo uno straordinario strumento per reclutare l’agricoltura contro la crisi climatica. Che già sarebbe un’istanza sufficiente per far comprendere l’importanza dell’agroecologia in questa fase storica. È anche un modo per responsabilizzare gli imprenditori agricoli quali custodi attivi del loro territorio. È così che si costruisce infatti un mosaico paesaggistico basato sull’armonia e sulla diversità. Tutti vettori di qualità anche per la promozione dei nostri prodotti, unici al mondo!” – lo dichiara Fausto Ferruzza, responsabile nazionale paesaggio per Legambiente e Presidente di Legambiente Toscana.

All’iniziativa hanno partecipato: Riccardo Bozzi , presidente Scuola di agraria Università di Firenze; Simone Orlandini , direttore Dipartimento di scienze e tecnologie agrarie, alimentari, ambientali e forestali dell’Università di Firenze; Angelo Gentili, responsabile Legambiente agricoltura; Gaio Cesare Pacini, dipartimento di Scienze e tecnologie agrarie, alimentari, ambientali e forestali Università di Firenze e vicepresidente Associazione italiana di agroecologia; Silvia Casini, dipartimento di Scienze fisiche della terra e dell’ambiente dell’Università di Siena; Beppe Croce, direttore Chimica Verde Bionet; Lorenzo D’Avino , CREA – Centro di ricerca agricoltura e ambiente; Maria Grazia Mammuccini , presidente Federbio; Susanna Cenni, vicepresidente Commissione agricoltura Camera dei Deputati; Roberto Stucchi Prinetti, presidente Bio-Distretto del Chianti; Stefania Faccioli, UnipolSai e coordinatrice progetto LIFE ADA – ADaptation in Agriculture; Edoardo Prestanti; sindaco di Carmignano; Giorgio Zampetti, direttore generale Legambiente; Fausto Ferruzza, presidente Legambiente Toscana.

L’evento è disponibile on demand sui canali Facebook Capsus, Legambiente Agricoltura, Legambiente Toscana.

Il progetto Capsus – the Common Agricultural Policy toward SUStainability, finanziato dal programma IMCAP dell’Unione Europea, ha l’obiettivo di aumentare il livello di conoscenza sui benefici della Politica Agricola Comune in ambito socio-economico e ambientale e di promuovere il consumo sostenibile in particolare tra i giovani che vivono nelle aree urbane.

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